27 luglio 2011

Audizione al Senato del 26 luglio 2011 (Commissione Giustizia) sulla riforma dell’affido condiviso.



Si è tenuta martedì 26 luglio, alle ore 20.30, un’importante audizione presso la Commissione Giustizia del Senato sul ddl 957 di riforma dell’affido condiviso. Notevoli le divergenze tra alcuni relatori.
La dr.ssa Melita Cavallo (Tribunale dei minori di Roma) ha ritenuto di puntualizzare il suo disaccordo sulla generalizzazione del tempi paritetici affermando che nella sua opinione essi non funzionano, così come il mantenimento diretto, nei casi conflittuali. Si è detta favorevole, invece, all’implementazione della mediazione familiare e all’introduzione nell’articolato della Alienazione Genitoriale.
Il dr. Fabio Nestola (Fe.N.Bi.) ha chiaramente espresso il concetto che, con le attuali modalità applicative della 54/06, anche l’estensione dell’affido condiviso al 100% dei casi non soddisferebbe le giuste aspettative popolari: l’escamotage del col locatario sta infatti completamente vanificando l’intento del legislatore. Nestola ha anche puntato il dito sul fenomeno delle false accuse, ormai in continua ascesa.
I mediatori familiari (SIMEF: dr.ssa Marina Lucardi e Associazione GEA: dr.ssa Chiara Vendramini) hanno esposto il loro punto di vista circa la necessità di garanzie di formazione e qualità dei mediatori e riguardo la non obbligatorietà del ciclo di mediazione ma solo del primo passaggio informativo.
L’avv. Matteo Santini (Centro nazionale Studi e Ricerche sul diritto della famiglia e dei minori) si è detto favorevole alle novità proposte dal ddl 957 avanzando qualche riserva sull’introduzione dell’affido a terzi.
L’avv. Anna Rita Cattò (Associazione Figli per i Figli) ha smitizzato la assoluta presunta necessità del domicilio stabile affermando anche che cure paritetiche non significano sempre tempi misurati perfettamente a metà con la calcolatrice.
L’Associazione Matrimonialisti Italiani (per tramite degli avvocati Gaetana Paesano e Francesco Genovese) ha formulato alcune osservazioni tecniche avanzando perplessità sui tempi paritetici e sull’affido alternato definendoli un’impostazione adultocentrica.
Il Prof. Massimo Dogliotti (Consigliere della Corte di Cassazione) si è detto d’accordo sulla necessità di modifiche tese a favorire la condivisione dell’affido e a ridurre la disomogeneità dei provvedimenti mentre il Prof. Gianpiero Turchi (Docente di Psicologia Clinica all’Università di Padova) ha sottolineato che una buona legge può intervenire efficacemente a difesa dei minori in questo ambito, che la stabilità degli affetti conta più della stabilità del domicilio e che non esiste nessuna evidenza scientifica che l’affido alternato nuoccia ai bambini, anzi semmai li aiuta a crescere aumentando gli ambienti e le occasioni di stimolo. In tal modo si è preparato il terreno all’ultimo intervento della serata e cioè quello di ADIANTUM rappresentato dai dr. Vittorio Vezzetti e Claudio Alberghini.
Il primo ha esposto alcuni fra i più importanti studi mondiali sull’argomento: lo studio Fabricius che osserva il rimpianto dei figli dei separati per non aver potuto godere di ambedue i genitori in maniera eguale, il rapporto Raschetti che dimostra l’applicabilità e la buona riuscita dell’alternato anche per bambini piccolissimi, in caso di conflittualità, lo studio mondiale di Sarkadi del 2008 che dimostra l’importanza e l’utilità del coinvolgimento paterno nella gestione e nella crescita dei figli, lo studio sugli abusi in corso di separazione dell’università di Modena (nella casistica il 92% delle denunce era infondato). Alberghini ha invece parlato dell’importanza di implementare l’istituo della mediazione, anche tramite forme più cogenti non trattandosi di patrimoni giuridicamente indisponibili.

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