23 ottobre 2007

TIBERIO TIMPERI SCRIVE UN LIBRO PER SUO FIGLIO



"Questo libro nasce per metabolizzare la separazione da mia moglie e il dolore di non poter vedere liberamente mio figlio Daniele" così Timperi ha dichiarato in un'intervista al settimanale "Diva e donna" in edicola 24 ott 2007.



"Amarsi Sempre! Sposarsi?" scritto con l'avvocato Sabatini

Roma, 23 ott. (Apcom) - Tiberio Timperi scrive per affrontare il suo dramma. Nel 2006, infatti, il conduttore del programma di Rai Due, "In famiglia" si è separato da Orsola Gazzaniga dalla quale ha avuto il figlio Daniele, 3 anni. E' proprio dal desiderio di raccontare la condizione problematica dei figli dei separati che ha scritto, a quattro mani con l'avvocato Maria Pia Sabatini, il libro dal titolo emblematico "Amarsi Sempre! Sposarsi?".


"Questo libro nasce per metabolizzare la separazione da mia moglie e il dolore di non poter vedere liberamente mio figlio Daniele" così Timperi ha dichiarato in un'intervista al settimanale "Diva e donna" in edicola domani.

"Ho voluto denunciare la drammatica situazione dei figli dei genitori separati e dare un calcio all¹affidamento condiviso - ammette - La legge che regola questa materia nasce da un'ottima idea, si proponeva di dare al bambino il diritto di avere entrambi i genitori. Invece - continua amareggiato - buoni intenti si sono persi per strada, e ora siamo vittime del solito pasticcio all'italiana".

Timperi si sente schierato in prima linea in questa delicata situazione: "In Italia il bambino viene considerato proprietà privata della mamma - conclude - D'ora in poi mi batterò per dare voce a tutti quelli che si trovano in situazioni difficili come la mia".



7 commenti:

maristina ha detto...

Qualcuno ha idea di quanti siano i padri "latitanti" che non ottemperano agli obblighi di mantenimento dei propri figli? In Italia c'è carenza legislativa in tal senso:se trattasi di genitore dipendente, si può agire in tutela. Ma quando si ha a che fare con un libero professionista, un imprenditore o "furbetto" di turno, il risultato è quello di subire e basta. Il padre di mia figlia che conduce una bella vita, negandoci quanto stabilito dal tribunale, è, ad esempio, uno stimato avvocato. E non è un caso eccezionale:sono troppi i padri che "divorziano" dai figli, pertanto, mi riesce difficile credere a quei "piagnoni" che si dicono vittime delle madri dei loro figli.... Chi è più forte vince,ma a perdere sono le legioni di figli di separati ai quali si nega anche il diritto di una dignitosa sopravvivenza. C'è una guerra in atto e, visto l'incremento delle separazioni tra coniugi, vi sono e saranno molti morti e feriti sul campo. Nell'indifferenza generale. Spenderò tutte le mie residue energie per urlare lo scandaloso problema di chi è condannato all'indigenza a causa di certi padri senza scrupoli. Se c'è qualcuno sensibile al tema, si proponga. Astenersi avvocati.

Anonimo ha detto...

Alla signora che scrive:
"E non è un caso eccezionale:sono
troppi i padri che "divorziano" dai figli, pertanto, mi riesce
difficile credere a quei "piagnoni" che si dicono vittime delle madri
dei loro figli.... "
risponderei:
Gentile signora, ho l'impressione che se non fosse capitao a Lei il
padre "cattivo", non si sarebbe mai accorta che questi problemi
esitono; lo deduco dal fatto che Lei dimostra di avere la vista molto
corta. Lei infatti parla di "piagnoni" sempre come reazione alla sua
rabbia personale, senza sapere e senza interessarsi minimamente a cosa
succede realmente in questo bel paese.
Le potrei raccontare della mia ex la quale grazie a me guadagna almeno
tre volte i miei 1.500, rigorosamente nascondendo i suoi introiti al
fisco ed ai giudici (quindi derubandomi), ma sarebbe inutile perchè
Lei ama fare distinzioni di sesso pretestuose
e del tutto fuori luogo.Se Le dovesse capitare un giorno di ragionare
con molta calma, magari dopo 20 gocce di lexotan, Lei potrebbe
scoprire che i farabutti/e, disonesti/e, egoisti/e sono ben
rappresentati in entrambi i sessi.
Stilare una classifica dei più numerosi interessa molto poco, ma se lo
dovesse mai fare qualcuno con criterio, non saremmo affatto sicuri di
perderci.

Anonimo ha detto...

Che molte coppie si separino lasciando sul campo dei figli, ne è piena la cronaca, a Torino il 50% delle coppie fa quella fine, quindi è un fatto ormai di costume che solo chi ci governa ancora non se ne è accorto!!! ma chi c'è dentro, lo sa bene. COME MAI? mi verrebbe da chiederlo a tutti, compresi i responsabili dei servizi per la famiglia, dei servizi sociali, dei centri contro la violenza, invece tutto puzza come sempre e si sente solo l'odoraccio del vecchio trito e ritrito pregiudizio che vede nelle donne delle poverine abbandonate e da perdonare a prescindere di tutto e tutti e negli uomini degli irresponsabili fecondatori pronti a scappare dopo aver fatto il loro dovere biologico! Ne abbiamo le palle piene sia delle mamme opportuniste che affiancate dalla legge possono concedersi sussistenza dagli ex mariti che dei mariti che abbandonano le mamme ed i figli! Ma attenzione, esistono anche le Madri che abbandonano le famiglie e lasciano i figli ai mariti, esistono anche figli che diventano strumenti di ricatto in mano alle madri che hanno ben capito come tenerli stretti e garantirsi denaro contante tutti i mesi, in cambio di sporadiche frequentazioni concesse benevolmente sia da loro ma anche con pieno accordo di PIANI DI VISITA promossi da assistenti sociali e giudici che anzichè applicare la legge sul Condiviso, continuano a interpretarla creando del dissidio il pane dei loro conti correnti e degli avvocati a loro collegati in questo mafioso sistema che dei minori in realtà se ne sbatte altamente.
Cara Cristina, tuo marito ti ha lasciato? Mi dispiace per te e per tuo figlio, adesso devi vedertela da sola, come prima di conoscerlo e la stessa cosa farà lui. Sai che devi fare? Mollargli il figlio quando tocca a lui!!! Spero che tutti i padri ( e quindi genitori di figli) imparino a scindere le ex compagna/moglie, con i FIGLI!!! Vorrei anche sottolineare la dignità con la quale occorre trattare i figli, che non sono ne responsabili della separazione (tranne se le madri li volevano e i padri no!) e che si arrivi ad un punto della storia dove procreare diventi un atto condiviso al 100 percento da entrambi e non un privilegio per le sole donne come accade oggi , infatti in termini di decisione: un uomo non può opporsi alla nascita di un figlio se è stato concepito anche per errore! Detto questo, quando finiranno i privilegi sui quali si fonda questo sistema, quando le PIAGNONE smetteranno di piangere artatamente davanti alle assistenti sociali per ottenere ragione, quando si smetterà di vedere nelle donne LA PARTE DEBOLE e negli uomini un buon sostituto al wellfare, ecco che cominceremo tutti ad essere più rilassati.

Unknown ha detto...

maristina ha scritto:

"Qualcuno ha idea di quanti siano i padri "latitanti" che non ottemperano agli obblighi di mantenimento dei propri figli? In Italia c'è carenza legislativa in tal senso"

In italia le leggi ci sono (veda la home page del sito) ma sta diventando un problema farle rispettare e soprattutto fare in modo che vengano applicate con reale equita' e giustizia in modo omogeneo. La legge e' uguale per tutti? Non in italia.

Abbiamo posto il problema della univoca applicazione delle leggi al ministero di giustizia, ma ci e' stato risposto che "va bene cosi'".

Lo stato (il giudice) ha poteri per disporre accertamenti fiscali e il ministro Visco ha fatto propria la missione di snidare tutti gli evasori. Si rivolga a lui.

Per contro, abbiamo notizie di innumerevoli casi in cui il giudice abbia disposto oneri a carico del padre senza neppure tenere conto della reale e documentata situazione reddituale e patrimoniale, arrivando in certi casi addirittura a dichiarare che "tanto sappiamo tutti che esiste il lavoro in nero" avallando dunque il fatto che il padre sarebbe un evasore e aggiungendo una percentuiale di "evasione supposta" alla sua busta paga. Che un giudice presuma evasione (senza segnalare l'ipotesi di reato all'autorita' competente) e dalla sua presunzione di reato ne tragga arbitrariamente la conclusione che il padre possa (anzi debba) lavorare in nero oltre a quanto attestato dalla busta paga e pura "follia giuridica".

Abbiamo casi in cui a un padre viene trattenuto l'intero stipendio, percependo un netto in busta di ZERO euro al mese. Quel padre ha chiesto asilo politico in Romania.

Che poi lei venga a porre la questione come se, essendovi un "ignoto numero di padri latitanti", non si debbano rispettare i diritti del minore per i figli di quei padri "piagnoni" che pretendono dallo stato equita' e giustizia, lo trovo inconcepibile sul piano del diritto. Lei non puo' far gravare il suo risentimento generalizzando la sua posizione e definendo "piagnoni" chi - come lei - pretende sia fatta giustizia.

Questo mi fa dubitare profondamente del suo senso di giustizia. La giustizia come prima cosa richiede che tutti siano soggetti alla stessa legge. Quello che ha in mente lei e' una "rappresaglia" contro tutti i padri "piagnoni" che non avrebbero diritto a pretendere giustizia perche secondo lei "ignoto numero" risulta latitante.

Infine trovo molto sgradevole che, come al solito, in una presentazione del libro di Timperi che pone l'enfasi sui sentimenti e sulle relazioni padre-figlio sempre calpestate dal regime delle separazioni, si voglia andare a parlare di soldi e di quanti padri non passano soldi o non guadagnano abbastanza. Sempre soldi, solo soldi. Sembrerebbe che il benessere in Italia abbia fatto del male alla famiglia. Un tempo la famiglia era unita e solidale, costruita giorno per giorno su sentimenti forti che consentivano ai familiari di superare assieme tutte le avversita', comrese quelle di tipo economico. Oggi sembra che le famiglie si sfascino per dispute sui soldi, in un momento di relativo benessere rispetto agli anni 50. Soldi sempre soldi.

Mannaggia ai soldi mi viene da dire. Si stava meglio quando l'italia era piena di poveracci.

Claudio Manzari ha detto...

Gentile Sig.ra Maristina, noi padri ci battiamo - soprattutto nell'interesse del
minore - per l'affidamento condiviso E DUNQUE per il mantenimento diretto (in casa propria) da parte di ciascun genitore: ma se
c'è qualche padre che né rivendica il diretto né ottempera all'indiretto,
allora va colpito. La l. 54/2006 (affidamento condiviso) prevede gli accertamenti sul reddito;
ultimo comma dell'art. 155 c.c. (come modificato dall'art. 1 della
54):
"Ove le informazioni di carattere economico fornite dai genitori non
risultino sufficientemente documentate, il giudice dispone un
accertamento della polizia tributaria sui redditi e sui beni oggetto
della contestazione, anche se intestati a soggetti diversi".
La Sig.ra Maristina potrà obbiettare che questa disposizione non viene applicata dai giudici; bene: viene disattesa anche quella sui tempi paritari di permanenza del figlio presso ciascun genitore. Quale fra le due violazioni (dei giudici!) è più grave per una sana crescita psichica del figlio??..
Inoltre Le anticipo (non ricordo dove l'ho letto, cercherò di documentarmi meglio) che è stato statisticamente dimostrato che, in quei rarissimi casi in cui i figli sono stati dati in affido esclusivo ai padri, le madri QUASI MAI ottemperano all'assegno di mantenimento. In realtà a nessun genitore - a prescindere dal sesso - piace crescere un figlio "per interposta persona", non Le pare?..

Anonimo ha detto...

Signora che non risponderà mai, si prenda la briga di informarsi prima di megafonare la sua avvocatessa. Per esempio, leggendo i post di questo sito sotto i titoli di progetto economico e simili. Così saprà rispondere ad alcune di queste domande:
1. Il mese scorso, il CENSIS ha pubblicato l'incremento di spesa che un neonato induce in una coppia che spende mensilmente 2800 euro e che è di poco superiore al 5%. Sa dire la cifra esatta?
2. Secondo il progetto CHILD, sostenuto da 5 università del nord Italia, il costo complessivo di un figlio (compresa la sua quota di rata della nuova automobile della madre) è meno di 300 euro mensili.
Sa dire la cifra esatta?
3. In base alla legge 54/2006, è fin troppo chiaramente stabilito quale quota di mantenimento di suo figlio spetta a lei. Sa dire la cifra esatta?
4. L'ISTAT stabilisce ogni anno la soglia di povertà delle famiglie, in base al numero dei componenti. Per lei e suo figlio è inferiore ai 1200 euro mensili. Sa dire la cifra esatta?
5. Se suo figlio vive nell'indigenza, perchè non lo segnala al giudice o agli assistenti sociali? Forse perchè teme che le venga chiesto di quanto responsabile sia lei di questa indigenza? Sa dire la
percentuale esatta?
6. I sindacati chiedono che siano defiscalizzati i prossimi aumenti salariali, perchè l'85% dei lavoratori (dipendenti o autonomi) guadagna meno di 1400 euro mensili. Un papà separato ed espulso dalla propria casa (come avviene in oltre il 70% delle separazioni) dimezza,
se va bene, il proprio reddito solo per usufruire di un'altra abitazione. Sa indicare la cifra esatta che rimane a questo lavoratore?
7. L'assegno medio per figlio è di circa 400 euro mensili e ciò che rimane non basta a molti padri per due pasti al giorno. Sa indicare la cifra esatta?
8. Nel 2005, in commissione giustizia della camera, un'esponente di rifondazione comunista affermò che, con la separazione, fino al 30% delle donne peggiorava la propria condizione economica. Sa indicare la percentuale di donne separarate per le quali la condizione economica
rimane immutata o migliora?
9. Il mancato sostegno morale e materiale alla prole è disciplinato dal punto di vista civile e penale. Sa indicare con quanti anni di galera è punito?
10. L'ostacolo al "diritto di visita" ai figli del genitore non affidatario/collocatario è stato disciplinato solo nel 2006 e solo dal punto di vista civile, ed in giurisprudenza la sanzione non arriva a 1000 euro ogni anno di sequestro totale di un minore. Sa dire la cifra esatta?
Con i migliori auguri di non confondere, nel nuovo anno, soldi ed affetti.

Anonimo ha detto...

le madri che cercano di arrampicarsi sugli specchi sono penose.ho 28 anni,una figlia di 4 e separato da 1 anno.ora dopo mesi riesco a vedere mia figlia con i servizi sociali per 4 mesi..in attesa di una relazione ctu..per dimostrare cosa?che sono un padre adeguato.è vergognoso.e' una vera vergogna

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