11 novembre 2007

L’importante ruolo dei papà



I bambini hanno oggi più che mai bisogno della presenza e della guida del padre. Secondo una recente raccolta di ricerche, buona parte degli studi dimostra chiaramente il ruolo vitale che i papà possono svolgere negli anni formativi della vita dei bambini.

Il volume è intitolato Why Fathers Count: The Importance of Fathers and Their Involvement with Children (Men’s Studies Press). Sean E. Brotherson e Joseph M. White, editori del libro e autori del primo capitolo, illustrano l’impostazione della raccolta, sottolineando l’importanza del ruolo dei papà nella vita dei figli. La presenza di un padre, osservano, ha un impatto positivo i cui effetti si constatano in vari campi, dai problemi attitudinali a quelli accademici e alle condizioni economiche.

In sintonia con queste importanti conclusioni si sono mosse da tempo le amministrazioni U.S.A con progetti finalizzati a coinvolgere il padre nella crescita dei figli. Si segnalano in particolare questi riferimenti importanti:

Promoting Responsible Fatherhood

National Fatherhood Initiative

I bambini hanno bisogno della presenza di entrambi i genitori

ROMA, domenica, 11 novembre 2007 (ZENIT.org).-

Brotherson e White chiariscono inoltre di non voler in alcun modo minimizzare il contributo delle madri alla vita familiare, affermando che entrambi i genitori sono importanti. Ciò premesso, il libro si concentra sul ruolo del padre in ragione del notevole aumento, negli ultimi decenni, dei nuclei familiari privi della figura paterna.

Rob Palkovitz, professore dell’Università del Delaware, dedica un capitolo al tema del passaggio dell’uomo verso lo status paterno. Gli uomini diventano padri in un senso biologico, osserva, ma non sempre eseguono quegli aggiustamenti psicologici e comportamentali necessari ad assumere pienamente il loro ruolo.

L’essere padre, spiega Palkovitz, comporta una serie di responsabilità diverse da quelle del marito e richiede degli impegni ulteriori. Questo cambiamento ha degli effetti sulle priorità, le scelte e il comportamento nella vita quotidiana. È un processo che richiede del tempo; essere padre è un ruolo che gli uomini maturano crescendo.

La transizione verso la paternità, prosegue, è un momento di grande svolta nella vita di un uomo. Se l’uomo è disposto ad entrare in questo rapporto con i figli, diventa uno dei cambiamenti più grandi nella sua vita e nel suo sviluppo come persona, conclude l’autore.

Il fattore matrimonio

Il rapporto tra i coniugi e l’impatto del matrimonio sui padri è stato esaminato dal professore H. Wallace Goddard, dell’Università dell’Arkansas.

Se la coppia vive una relazione forte, può sfruttare le differenze in modo complementare e rafforzarsi, aumentando le probabilità che sia la madre che il padre possano diventare dei bravi genitori, sostiene l’autore.

Goddard osserva anche che in un certo senso la cultura odierna del fidanzamento non aiuta le coppie a prepararsi all’impegno necessario per sostenere e proteggere il matrimonio. Una cultura che pone l’accento sui sentimenti e sul momento presente, sottoline, non aiuta le coppie a prepararsi agli inevitabili momenti di difficoltà che ogni matrimonio attraversa.

Brotherson, della North Dakota State University, prende in esame ciò che definisce come “essere connessi” nel rapporto tra padre e figlio. Questo collegamento implica la costruzione nel corso del tempo di un legame che sia più del semplice amore che il genitore può avere per un figlio e che dia al figlio la percezione di questo amore e di questa accoglienza.

L’essere connessi, aggiunge Brotherson, si esplica nelle varie forme dell’amore verso l’altro e della fiducia e vicinanza che si sviluppa in tale relazione.

Citando diverse fonti scientifiche sulla famiglia, Brotherson spiega che più un figlio si sente “connesso” ai suoi genitori, più è portato a fidarsi anche degli altri e a instaurare rapporti sereni e stabili con i suoi coetanei e con gli adulti. Una rapporto familiare stretto risulta anche più efficace nel tutelare i figli da problemi come la depressione, il suicidio, l’attività sessuale precoce e l’uso di droghe.

L’ultima parte del capitolo offre consigli ai padri su come poter “essere connessi” ai propri figli. Brotherson raccomanda di giocare insieme ai figli e di aiutarli nel processo educativo. Essere disponibili a dare loro conforto e affetto nei momenti in cui ne hanno bisogno e condividere momenti spirituali pregando insieme sono alcune delle misure suggerite.

Amore paterno

Gli accademici Shawn Christianson e Jeffrey Stueve sono gli autori del capitolo che riguarda l’importanza dell’amore paterno nei confronti dei figli. Gran parte della ricerca scientifica sul sociale, sostengono, non riconosce a sufficienza il legame che i genitori stabiliscono con i figli amandoli e prendendosi cura di loro. Non solo vi è scarsa attenzione all’amore negli studi sulla famiglia, ma molte teorie contemporanee si incentrano anzi sull’interesse personale.

L’amore di un padre per il figlio spesso si vede nel sacrificio che il primo fa per il secondo, sia in tempi di crisi, sia nelle scelte familiari di ogni giorno. Evidentemente alcuni padri mancano di senso di responsabilità nei confronti dei figli, secondo Christianson e Stueve. Tuttavia, allo stesso tempo, molti collaborano attivamente con le mogli alla loro crescita.

Gran parte della ricerca in questo campo si concentra sul rapporto tra i padri e i figli giovani, dimostrando che i papà sono effettivamente sensibili ai bisogni dei figli e sono in grado di mostrare affetto.

Definire l’amore paterno non è facile, osservano Christianson e Stueve. Una maniera sarebbe quella di fare riferimento al modo in cui un padre è presente nella vita del figlio, aiutandolo nelle sue necessità materiali, emotive, sociali e spirituali. Condividere il proprio tempo, le proprie attività, i propri pensieri e il proprio essere significa dare un sostegno costante che il figlio percepisce come un qualcosa di solido e duraturo nella sua vita.

Vicky Phares e David Clay, rispettivamente professore e dottorando presso la University of South Florida, approfondiscono l’influenza che i padri esercitano sullo stato di benessere dei figli, identificando tre stili principali di paternità: autorevole, autoritaria e permissiva.

Essere una guida

Phares e Clay spiegano che i padri che hanno un atteggiamento autorevole, che quindi unisce il rigore all’affabilità e al rispetto, più probabilmente avranno figli sicuri di sé e che dimostrano una buona salute mentale.

Un altro fattore è quello della disponibilità emotiva dei padri. Essere coinvolti nella vita del proprio figlio e rispondere ai bisogni emotivi è importante per un sano sviluppo dei bambini e degli adolescenti.

Il ruolo del padre nello sviluppo morale dei figli è oggetto della valutazione di Terrance Olson e James Marshall, rispettivamente della Brigham Young University e della University of Kansas.

Il padre può esplicare la propria influenza morale in diversi modi, osservano gli autori: dal semplice mantenimento delle promesse fatte al figlio a quello di stabilire dei paletti per rendere chiaro quali comportamenti sono accettabili e quali non lo sono.

In questo senso, ferma restando l’importanza della quantità di tempo che il padre dedica ai figli, è altrettanto essenziale il modo in cui egli risponde alle loro esigenze e al loro comportamento. L’esempio personale che il padre dà ai figli e il suo insegnamento sul modo in cui comportarsi con gli altri sono ulteriori occasioni di educazione. In questo senso, i padri hanno molte possibilità per trasmettere valori ai propri figli e insegnare loro le conseguenze derivanti dalla responsabilità morale.

Benedetto XVI è intervenuto nuovamente sul tema ricorrente dell’importanza della famiglia nel suo discorso del 13 settembre rivolto al nuovo ambasciatore slovacco presso la Santa Sede, Jozef Dravecky.

“La famiglia è il nucleo in cui la persona inizia ad imparare l’amore umano e a coltivare le virtù della responsabilità, della generosità e della cura fraterna”, ha osservato il Pontefice.

“Le famiglie solide si fondano su matrimoni solidi. Le società solide si fondano su famiglie solide”, ha proseguito il Papa, invitando poi i Governi a riconoscere, rispettare e sostenere il matrimonio in cui un uomo e una donna si uniscono in un impegno per la vita. Un’impresa essenziale per sperare di dare un futuro migliore alle giovani generazioni.


di p. John Flynn, L.C.

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