26 gennaio 2008

VIDEODENUNCIA DEL DISAGIO MINORI



Questi due video dimostrano la sofferenza dei figli e la palese inadeguatezza del nostro sistema istituzionale a porre rimedio alla degenerazione della famiglia.
Che siano avvenuti abusi e' evidente, come evidente la sofferenza espressa dai bambini, mentre resta da approfondire e analizzare con estrema attenzione cosa sia avvenuto e per quale motivo sia stato lanciato questo appello. Evidentemente questi bambini non si sentono ascoltati da nessuno e chiedono attenzione, quella attenzione che ne la famiglia ne le istituzioni sono capaci di dare loro.








La conclusione del loro secondo video e' molto chiara:

- "Questo e' un appello. Cerchiamo persone che ci aiutino.
Abbiamo bisogno di aiuto.
Le persone a cui abbiamo chiesto di essere ascoltati, hanno chiuso le orecchie e gli occhi. Noi adesso non ci interessa. Vogliamo farci ascoltare.
E lo faremo per forza. Siamo stufi di essere trattati come delle bambole."

- "Di pezza.
Senza cuore. Voi il cuore non ce l'avete.
Anche mandato la mia sorella, per farla spaventare, in un'auto della polizia.
Non credo sia giusto. E' una sorella molto coraggiosa."

- "Noi siamo coraggiosi. Ci vogliamo bene.
Perche' siamo un gruppo.
Molto forte."







Articolo e video completi su libero.it

Un professionista della ASL che ha visionato piu' volte il filmato fa queste considerazioni - "Non so che eta' abbiano i piu' grandi, ma se ha 12 anni e' in grado di fare il filmato in modo autonomo e di metterlo su youtube. Una bambina che guida la rivolta dei fratelli. Questi 4 bambini non sembrano molto traumatizzati. Sembrano molto agguerriti. La maggiore e' il capo dei fratellini. Fanno nomi e cognomi di psicologi, assistenti sociali, giudici. A dodici anni io non sarei stato in grado di fare una denuncia cosi' circostanziata. Non si fa menzione del padre dei 4 bambini. Questo mi preoccupa. La denuncia e' contro la madre e il suo compagno. Di chi sono figli questi 4 bambini? Non conoscendo i fatti, l'impressione e' che la piu' grande stia sfidando la madre, ripetendo una denuncia gia' fatta in tribunale per la quale non sono stati creduti. Ora innalza la posta, imbastendo la regia di una video denuncia."

Puo' darsi che nella famiglia questa ragazzina sia diventata la rivale della madre.
Puo' darsi che la madre sia autoritaria e rigida. Puo' darsi che i bambini rifiutino la nuova relazione della madre. Puo' darsi che il padre sia assente. Potrebbe anche essere vera la storia raccontata, come potrebbe invece essere uno dei tanti casi di falsi abusi per eliminare un genitore dalla contesa. Puo' darsi che la ragazza sia stata montata dal padre, come potrebbe invece lei stessa autonomamente molto affermativa, senza scrupoli, disposta a distruggere qualsiasi ostacolo si trovi di fronte, madre, giudici, psicologi.

Questa ragazza e il gruppo da lei capeggiato, che si rivolta contro i grandi e' l'espressione della degenerazione antagonista del conflitto, evidentemente appresa nel suo contesto sociale e familiare. Nella societa' esiste sempre qualcuno che vuole emergere come figura dominante, mentre non e' consueto che per ogni conflitto si ricorra al giudice con accuse gravissime. Ora questa ragazzina e' totalmente ingestibile, ne dal padre, ne dalla madre, ne dal giudice e le istituzioni tutte. La ritroveremo tra le file dei no-global di Caruso e company.

Appare evidente dalle loro ripetute e accorate affermazioni finali, che la piu' grande frustrazione che provoca la loro rabbia nasce dal fatto che non sono ascoltati. Non pretendono che siano prese come veritiere le loro affermazioni in modo letterale, ma che le loro parole vengano accolte per il disagio che loro stanno esprimendo. Il rifiuto per la nuova relazione che la madre ha instaurato con il nuovo compagno puo' aver causato in loro un senso di frustrazione e disagio che esprimono con una rabbia contro un qualcosa che viene amplificato e distorto in descrizioni forti di abuso sessuale. Quello che esiste veramente e' la loro sensazione di disagio, che loro esprimono con descrizioni che suscitano nei grandi le stesse emozioni che stanno provando loro. Stanno cercando di comunicare emozioni e non vengono ascoltati, perche' i grandi analizzano le parole invece di ascoltare le loro emozioni. Quella bambina piu' piccola che dice: "Voi siete senza cuore." esprime esattamente il disagio che provano quando i grandi non sono in grado di accogliere le loro emozioni con un ascolto che potrebbe ridare loro la sensazione di essere importanti, di essere vivi e riconosciuti. "Siamo stufi di essere trattati come bambole. Di pezza."

Certamente, la separazione indebolisce la coppia genitoriale e la auctoritas di ciascun genitore, come e' vero che la sofferenza dei figli nella separazione e' grande, e nella sofferenza viene naturale riversare la rabbia contro un capro espiatorio. Per scaricare quella sofferenza in forma di rabbia e vendetta contro qualcuno, si arrivano a ripetere ossessivamente pensieri e discorsi con accuse deliranti che alla fine diventano dei ricordi veri.

Questo potrebbe essere un caso di Alienazione Genitoriale in cui non e' detto che vi sia stata induzione da parte di terzi, come anche Gartner prevede. Sarebbe interessante approfondire questo caso e conoscere bene sia gli atti che la situazione del contesto, verificando se possibile i comportamenti che hanno avuto i genitori, i legali, psicologi e magistrati.

La denuncia, comunque e' forte. Indipendentemente dalla veridicita' di quanto affermato, emerge chiaramente che questi bambini non si sentono ascoltati. Si trovano da due anni in una situazione di conflitto degenerato nell'antagonismo piu' esasperato, che il sistema giudiziale porta avanti con lentezza senza provvedere alle necessita' psicologiche dei minori, che in teoria la legge pone prima di qualsiasi altro aspetto. Invece di ricomporre un ambiente sereno, portando aiuto e sostegno psicologico ai minori e ai loro due genitori, il sistema giuridico non fa altro che innescare (talvolta con la subdola azione dei legali) una contrapposizione antagonista, con denuncie e condanne di uno o dell'altro genitore, scavando un baratro sotto i piedi dei minori che vedono comunque gli dei dell'olimpo farsi guerra invece che di occuparsi di loro. La denuncia del non essere ascoltati e' vera.
La denuncia di un sistema istituzionale che ha distrutto la famiglia e invece di favorire e sensibilizzare i genitori nella loro responsabilita' genitoriale, che deve esercitarsi con un dialogo e un rispetto reciproco per non delegittimarsi a vicenda, provoca automaticamente la guerra, espellendo sempre un genitore secondo meccanismi che incrementano invece che ricomporre l'antagonismo.

Appare del tutto inadeguata l'azione delle istituzioni, come e' inadeguato il modo in cui la stampa generalista ha trattato questo caso. Se per Rignano Flaminio e altri casi controversi si sono buttati subito a diffamare i presunti colpevoli, in questo caso (in cui le false denuncie sono all'ordine del giorno) e' pero' semplicistico dire che la colpa e' dei genitori, anzi del padre in particolare, come ha gia' pregiudizialmente sentenziato La Repubblica. La separazione non tutela i minori. Non se viene gestita in tribunale, invece che da professionisti che operino per il sostegno e la terapia di tutte le componenti familiari che vivono il disagio.

"La Procura, che ha acquisito il filmato, ha denunciato entrambi i genitori per maltrattamenti. In Procura non si esclude che il video possa portare ad una decisione drastica e cioè a togliere i piccoli ad entrambi i genitori."

Ma possiamo dire che siano soltanto i genitori a maltrattare i bambini? Lo stato siamo noi tutti e quei bambini sono anche figli nostri. Possiamo dire che il sistema giudiziale induce sistematicamente un inasprimento di un conflitto trai genitori che viene esasperato in modo antagonista nelle aule del tribunale? Possiamo dire che un percorso di terapia e sostegno ai genitori, con la sensibilizzazione al dialogo educandoli al loro ruolo psicopedagogico nei confronti dei figli sia un dovere dello stato e dunque un dovere da imporre ai genitori? Possiamo dire che chi continua a fare guerre di genere esasperando il conflitto antagonista deve essere condannato per maltrattamenti sui minori? La vogliamo piantare di dire che e' un "diritto" dei genitori separarsi e farsi la guerra?

Ecco come hanno trattato la notizia i giornali di oggi:
La Repubblica

"Kramer contro Kramer" finisce su YouTube. Una separazione senza esclusioni di colpi, nei quartieri alti della capitale, a discapito di tre sorelline e un fratellino che si riprendono e denunciano di aver subito violenze sessuali. Il video finisce su Internet.
La più grande ha 12 anni e il più piccolo 6. I quattro bambini davanti a una telecamera leggono alcuni fogli e raccontano di aver subito abusi da parte della madre e del suo fidanzato, poi accusano alcuni magistrati di non averli aiutati. In poche ore sul web è record di accessi.

Anche la procura acquisisce il filmato: le affermazioni dei quattro bambini non sembrano spontanee e a filmare potrebbe essere il padre con il quale vivono temporaneamente e che cerca rivalsa sulla ex compagna, madre dei bimbi, e una vendetta nei confronti dei magistrati che l'hanno già incriminato per maltrattamenti psicologici. Anche la madre è sotto processo per lo stesso reato. Ieri la donna ha presentato una denuncia: "Sono andata alla polizia postale per fare togliere il video. I miei bambini sono plagiati dal padre".


La Stampa

«Caso di pedofilia» annuncia con un tono duro, sprezzante la più grande dei quattro. Si presenta, presenta i suoi fratelli, ne dice i nomi veri che non scriveremo, dice anche il quartiere in cui abitano. Hanno 7, 9 11 e 12 anni.

E poi inizia il racconto. Da «quella donna è una criminale» riferito alla loro madre fino a «vogliamo una vita normale», c’è da far accapponare la pelle a chiunque. I bambini denunciano le psicologhe, il pm, il giudice del tribunale dei minori. In due anni nessuno ha mai creduto alla loro versione, il loro caso è stato archiviato, e allora mercoledì scorso la più grande ha preso il telefonino, si sono chiusi nella loro stanzetta da letto e hanno iniziato le riprese.

Pochi minuti poi hanno postato il video su YouTube. Due giorni di attesa e silenzio, e allora ieri hanno iniziato a chiamare le redazioni dei giornali. E finalmente qualcuno ha ascoltato quello che avevano da raccontare. «Da due anni viviamo nello schifo più totale, siamo persone che dovrebbero essere tutelate e invece siamo maltrattati e questa è una denuncia alle persone che ci hanno trattato male». Sono le psicologhe, i giudici e poi la madre e il suo nuovo compagno. «Queste due persone sono due pedofili che hanno fatto del male ai nostri due fratelli piccoli».

Il Messaggero

«Siamo stufi di essere trattati come bambole di pezza. Gli adulti non ci hanno creduto, lo fanno da anni. Questa non è una denuncia, è un appello, vi chiediamo aiuto, noi vogliamo una vita normale, non vogliamo più vivere in questo schifo...», il video finisce così. Per otto minuti quattro fratelli, dai tredici ai sette anni, hanno raccontano su Youtube di essere «stati maltrattati». Sembra che leggano, che recitino alla perfezione un copione. Fa paura.

Lo sfondo è una camera di bambini: la libreria, gli sgabelli, un computer, un letto con pupazzi e bambole, sulle pareti poster, foto, Snoopy. La ragazzina fa il nome e il cognome della mamma e del suo compagno, «queste due persone sono pedofili». La sorellina più piccola mostra una serie di disegni, grandi fogli a quadretti sui quali lei ha rappresentato un uomo e una donna vicini, con i capelli corti, delle frecce sulle loro teste. Poi parla il fratello, «quelle due persone ci avevano rinchiuso in una stanza e noi piangevamo, c’era una persona che filmava delle cose schifose, e io piangevo e stavo male. Io mi sento molto male».

TgCom

La Procura, che ha acquisito il filmato, ha denunciato entrambi i genitori per maltrattamenti.

La più grande ha 12 anni e il più piccolo 6. Il processo a carico dei genitori prenderà il via in primavera. Gli accertamenti del magistrato erano partiti proprio da una ipotesi di pedofilia, ma dopo interrogatori, consulenze, perizie, intercettazioni, gli investigatori hanno capito che i fratellini erano vittime solo di papà e mamma che continuavano a contenderseli in modo estremo. Il tribunale dei minori, intanto, si pronuncerà sull'affidamento il 28 febbraio prossimo.

In Procura non si esclude che il video possa portare ad una decisione drastica e cioè a togliere i piccoli ad entrambi i genitori.


ANSA

Un video diffuso sul sito internet Youtube ritrae quattro fratelli tra i 6 e 12 anni, figli di genitori separati, che denunciano di aver subito abusi sessuali dalla madre e dal suo nuovo compagno. La vicenda viene riportata oggi da diversi quotidiani. A girare il video, segnala 'La Repubblica' riferendo di una denuncia in tal senso da parte della madre, potrebbe essere stato il padre con il quale i bambini vivono a Roma e che è in attesa di un pronunciamento del Tribunale dei minori per l'affidamento. L'uomo, come del resto l'ex moglie, sarebbe già stato rinviato a giudizio per maltrattamenti psicologici sui bambini.

Nel video, di pochi minuti, la più grande dei quattro presenta i suoi fratelli e denuncia "un caso di pedofilia" parlando di "cose schifose" che "fanno molto male". In un brano i bambini accusano i magistrati "di aver chiuso le orecchie" sul loro caso. Il padre aveva già accusato la madre e il suo compagno di abusi sessuali sui piccoli ma, riferisce 'La Stampa', è emerso solo che i bambini hanno subito pressioni per raccontare bugie.

Del caso si occupa anche 'Il Messaggero' precisando che un pm romano - sulla base delle perizie attestanti pressioni per far dire bugie ai piccoli - chiese l'archiviazione del caso e che anche successive indagini non hanno portato ad identici risultati. Nel video comunque le tre sorelline ed il fratellino mostrano alcuni disegni che raffigurano i maltrattamenti che avrebbero aver subito: "ci hanno ridotto come bambole", dicono, subendo "cose non piacevoli" che poi sarebbero state filmate per essere riviste dai due adulti, viene riferito dai giornali cui la presenza del video su internet è stata segnalata da chiamate di lettori. Nel filmato i bambini fanno un j'accuse, oltre che nei confronti della madre ("una criminale") e del suo compagno, anche nei confronti delle psicologhe, della pm e del giudice del tribunale dei minori che nei mesi scorsi non avevano creduto ai loro racconti. Il caso è da tempo all'attenzione del tribunale dei minori che il 28 febbraio prossimo deciderà sull'affidamento dei bambini chiesto dalla madre. La donna ha presentato una denuncia alla polizia postale per far togliere il video, che intanto è stato acquisito dalla procura.


4 commenti:

gianca ha detto...

credo che non servono tante parole, questi bambini ci stanno chiedendo aiuto. Delusi dalle istituzioni si rivolgono a noi e non possiamo far finta di niente. E' possibile rintracciarli? Potrebbe essere possibile parlare con loro? A quanto pare sono di Roma, potrebbero cominciare ad interessarsi i papà di Roma per muoverci poi tutti insieme contro quelle istituzioni che li hanno ignorati.

Anonimo ha detto...

Al contrario di quanto affermato dal "professionista" della ASL, vorrei dissentire riguardo al fatto di considerare incapace un bambino di 12 anni a girare un video con una webcam e postarlo su youtube.
Io quando avevo 12 anni avevo piena padronanza del vecchio C64, sapevo usare MSDOS e scrivevo piccoli programmi in GwBasic. Allora questi strumenti informatici erano molto più ostici dai utilizzare, e decisamente meno visuali.
Oggi, con gli strumenti evoluti che abbiamo a disposizione, ci sono bambini di 12 anni che sanno masterizzare un cd, scaricare le canzoni, scrivere documenti e navigare in internet con piena padronanza dello strumento.
Quindi dico al professionista della asl: "si aggiorni un poco prima di emettere questo tipo di giudizi."

Unknown ha detto...

il professionista della asl ha detto che non sarebbe stato in grado a 12 anni di fare una denuncia cosi' circostanziata (ma la cosa e' totalmente soggettiva, perche' io non ne sono capace neppure adesso).

Anonimo ha detto...

Se ne parla qui:
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2008/01/la-pistola-fumante.html
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2008/01/se-questo-un-giornalista.html
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2008/01/pensieri-e-parole.html

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