28 maggio 2008

Ministro Carfagna su affido condiviso



Pubblichiamo un intervento del neo Ministro delle Pari Opportunità MARA CARFAGNA in risposta a un articolo apparso su Repubblica sulla violenza sulle donne.
L'intervento contiene tra le altre cose un'interessante riflessione sull'applicazione della legge 54/2006 sull'affido condiviso dei figli.
fonte: www.maracarfagna.net

Caro Direttore,
ho letto con grande attenzione gli articoli di Cinzia Sasso e Natalia Aspesi pubblicati sul suo quotidiano il 26 maggio, che hanno trattato in modo mirabile la delicatissima questione della violenza sulle donne.
Da Ministro della Repubblica ritengo prioritario soffermarsi sul background che sta alla base di un fenomeno doloroso per una società che si definisce civile. Ritengo necessario un grande impegno culturale per ridare serenità alle donne italiane, spesso costrette a vivere in contesti oggettivamente difficili.

Nel vostro speciale c’è un quadro che condivido solo in parte: il contesto familiare viene dipinto come un luogo buio e pericoloso per le donne. Mi sia consentito di dissentire.
La famiglia è da sempre la cellula primaria della società italiana. Essa rappresenta il fondamento del tessuto sociale, spesso funge da vero e proprio strumento di coesione ed ammortizzazione sociale e come tale necessita di tutela. La famiglia, va ricordato, è anche un luogo di realizzazione per la donna, al pari del mondo del lavoro.Nessuno nega - e non sarò certamente io la prima - il fatto che non di rado è la stessa famiglia a trasformarsi in luogo di commissione di reati ai danni delle donne. Trasformazione dettata da una cultura errata e distorta, a volte maschilista e violenta. Ma è una trasformazione, non è la regola.
Le analisi statistiche da voi riportate e da noi conosciute e studiate, sottolineano anche un altro aspetto: divorzi, separazioni ed affidamento dei figli causano gran parte delle tensioni e dei reati realizzati all’interno della famiglia.
Ecco che diviene necessario un intervento al fine di applicare maggiormente le procedure di affidamento condiviso dei minori, anche per concretizzare il principio di bigenitorialità garantito dalle convenzioni internazionali: il minore ha il sacrosanto diritto di avere un padre ed una madre. Un diritto per il minore che attraverso l’affidamento condiviso può divenire un’occasione in meno di scontro – se non di violenza - tra gli ex partner.
Dal momento in cui il 68.3% delle violenze contro le donne si consumano in casa, quindi in un luogo privato, ed il 93% delle donne non denuncia la violenza subita dal partner, emerge drammaticamente il rifiuto da parte delle stesse che preferiscono la strada del silenzio per evitare la reiterazione del comportamento violento, ma anche per mancanza di fiducia nella giustizia. Senza dimenticare che la mancata denuncia è anche un tentativo di circoscrivere la tragedia personale della donna nella ristretta sfera familiare.
Altro dato allarmante emerso dallo speciale del Suo quotidiano è che solo il 2,8% delle donne si rivolge ai centri anti-violenza. Alla luce di questi dati, mi sembra doveroso intervenire al fine di rivedere, ripensare e rafforzare tali centri.
Di certo, il problema della violenza sulle donne non si risolve solo da un punto di vista culturale.
Il mio obiettivo come Ministro per le Pari Opportunità sarà quello di accelerare i tempi per l’approvazione del progetto di legge contro lo stalking, ripartendo dal testo già approvato in Commissione Giustizia, che sicuramente otterrà il sostegno dell’opposizione.
Non credo esista strumento migliore della concretezza per dare risposte ad un problema che da anni affligge le donne e la società italiana. È su questa linea che intendo indirizzare la mia attività.

fonte: www.maracarfagna.net


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci spero poco nell'intervento FATTIVO del Ministro a favore dell'applicazione della legge 54/2006 sull'Affido condiviso, ma questa presa di posizione mi sembra comunque un segnale importante!

Anonimo ha detto...

Sì hai ragione... l'ho fatto anch'io, invitandola a firmare la Carta Etica... Sperare è lecito. L'importante è non illudersi

Anonimo ha detto...

Il problema caro Ministro è che si parla solo di Donne vittime ... e l'uomo non è mai vittima? Io sono stato vittima di Stolking , persecuzioni legali e ne ho subite di tutti i colori ma pari opportunità non ne ho viste , anzi
perfino nel sito della polizia di Stato ,dove c'è un bellissimo questionario sullo stolking si parla solo di vittime di sesso femminile ! E gli uomini non sono mai vittime?
Pensi , caro ministro , che fui rinviato a giudizio nel penale per un falso referto medico fatto dalla mia ex moglie in ospedale ed esibito con querela ad una PM femminista ( anche criticata sui vari blog).
Sa come me la sono cavata? Per totale sfiducia nelle istituzioni ho preferito pagare (o meglio cedere all'estorsione retrostante che di solito viene chiamata "accordo" o "transazione"
e liberarmi di un'ossessione legale. Altro che pari opportunita !
Saluti
Stefano Maresca

Anonimo ha detto...

Si, affidamento condiviso,belle parole.
E se "padre" non vede figli per 2-3 anni, non paga alimenti,fa solo dei dispetti ? Allora ?
Che cosa mi consiglia il ministro ?

Anonimo ha detto...

L'affidamento condiviso, come è posto nella legge italiana, è solo un modo per dar lavoro agli avvocati, dal momento che per ogni disaccordo occorre ricorrere al giudice tutelare. Perché allora non viene istituito un organo, a cui si può accedere anche senza legale, come il Tribunale dei minorenni o il Giudice di Pace, nella materia riguardante l'interesse dei figli, quando questo genera conflitto tra i genitori? Penso che a molti parlamentari, dal momento che svolgono la doppia professione di avvocato (e nel nostro Parlamento ce ne sono parecchi), l'applicazione di una legge simile non interesserebbe più. La nostra sinistra nei due anni in cui è stata al Governo non ha pensato ad una soluzione simile e la nostra destra non andrà mai contro i propri interessi a modificarla in tal senso.

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