18 maggio 2008

Raccolte firme per una riforma del fisco a misura di famiglia



In occasione della XV giornata internazionale della famiglia le oltre 50 associazioni appartenenti al Forum delle Associazioni Familiari hanno portato al Presidente Giorgio Napolitano più di un milione di firme raccolte per sostenere una riforma del fisco che tenga conto delle esigenze reali delle famiglie italiane.
Il forum delle Associazioni familiari (che ha organizzato anche il Family Day del 2007) ha lavorato per mesi a questa raccolta firme. Il lavoro è stato enorme ma il risultato è stato all'altezza: portare alla più alta carica dello Stato le richieste di un numero rilevantissimo di famiglie italiane soffocate da un fisco che non tiene conto delle difficoltà di mantenere i propri figli.

A differenza di quanto avviene in Francia e in Germania, tanto per parlare di due nazioni a noi vicine, in Italia un uomo single paga le stesse tasse di un padre di famiglia con tre figli. La richiesta delle famiglie è, in estrema sintesi, di poter dedurre il costo di ogni figlio.Ecco il testo della Petizione:
- Mantenere ed educare i propri figli è, per la famiglia, oltre che un obbligo morale e naturale anche un diritto-dovere costituzionale.

- Per questo la grande questione fiscale oggi in Italia è il sistema di tassazione delle famiglie. Un fisco ingiusto significa famiglie povere, famiglie che non ce la fanno, figli che non nascono. Un Paese che non si rinnova. Le famiglie sono fortemente penalizzate, perché non si tiene veramente conto dei carichi familiari.

- Va quindi introdotto un sistema fiscale basato non solo sull’equità verticale (chi più ha più paga), ma anche sull'equità orizzontale per cui, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non deve pagare, in pratica, le stesse tasse di chi non ne ha.

- Il reddito imponibile deve dunque essere calcolato non solo in base al reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti della famiglia.

Chiediamo, quale primo passo verso una vera equità fiscale, un sistema di deduzioni dal reddito pari al reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico, sulla base delle scale di equivalenza, indipendenti dal reddito, che gli studiosi hanno da tempo identificato.

- Questo sistema è semplice, di immediata applicazione, mantiene intatta la progressività del prelievo, può sostituire migliorandolo l’attuale complicato sistema di detrazioni. Il problema di coloro che non godrebbero delle deduzioni, a causa di redditi troppo bassi, i cosiddetti incapienti, si può facilmente risolvere introducendo l’imposta negativa, un’integrazione al reddito pari alla deduzione non goduta.

- In questo modo, nell’ambito di una futura, complessiva riforma del sistema fiscale, sarà possibile prevedere anche l’introduzione di strumenti, quale il quoziente familiare, che abbiano alla base, come soggetto imponibile, non più l’individuo ma il nucleo familiare.

L'Associazione Famiglie Separate Cristiane, anch'essa facente parte del Forum delle Associazioni familiari, si è fatta portavoce delle istanze delle tantissime famiglie separate italiane.
A tale proposito Ernesto Emanuele, Presidente dell'Associazione, si auspica che la prossima riforma del fisco tenga anche conto di eventuali deduzioni dall'imponibile delle spese di mantenimento dei figli non conviventi e del costo dell'eventuale casa coniugale non goduta, nonché dei costi dovuti all'acquisto o all'affitto di una "seconda prima casa"; così come la possibilità che gli assegni familiari e le detrazioni per i figli siano ripartite al 50% e che vengano previste agevolazioni per separati in disagiate condizioni economiche.

Ecco nel dettaglio le proposte di Famiglie Separate Cristiane:

Nella separazione deve sempre e comunque venire garantito un minimo vitale sia per il genitore che riceve l’assegno di mantenimento che per il genitore che lo eroga per i figli e/o per la moglie, e dopo aver pagato il mutuo o l’affitto per la casa ecc…. facendo attenzione che dopo la separazione ognuno dei due coniugi dovrà pagare due affitti o due mutui per la casa, due bolli auto, due bollette luce, gas, ecc.
Per i coniugi separati si chiede pertanto la possibilità di dedurre dall’imponibile:

- l’assegno di mantenimento dei figli per i figli non conviventi ( come già ora avviene per quello della ex moglie), gli ulteriori costi per i figli, gli oneri per l’affitto o per l’eventuale mutuo della ex casa coniugale ove vive l’ex coniuge
- le spese legali (comprensive dei costo di eventuali perizie), le spese della mediazione familiare sostenute per la separazione, spese che, per motivi facilmente immaginabili, molto spesso sfuggono al fisco

Si richiede inoltre:
- la possibilità per il coniuge separato costretto ad abbandonare la casa coniugale, in presenza di determinate fasce di reddito, di dedurre il canone di locazione o rientrare nelle liste di beneficiari dell’edilizia popolare: con particolare punteggio se la nuova abitazione è richiesta nello stesso comune o comunque in località vicina a quella di residenza dei figli
- per il coniuge separato, che ha già usufruito della detrazione per la prima casa (ove attualmente vive l’ex coniuge), vengano stabilite pari detrazioni per l’acquisto della “seconda casa”, seconda casa che nel suo caso, essendo separato, è ancora la “prima” con particolare attenzione se la nuova abitazione è richiesta nello stesso comune o comunque in località vicina a quella di residenza dei figli
In alternativa la “seconda casa, dove il coniuge .... è costretto ad abitare, sia considerata come “pertinenza” della ex casa coniugale dove è rimasto ad abitare l’altro coniuge con i figli
- parimenti per le bollette luce e gas ….
- gli assegni familiari e le detrazioni per i figli siano ripartite in misura del 50% tra i due coniugi
- il pagamento dell’ICI (ridotta nella ultima finanziaria) per la ex casa coniugale, sia a carico di chi ne usufruisce (essendone l’assegnatario), assimilando tale situazione a quella dell’usufruttuario.
Tale norma ristabilirebbe il principio che abitare la casa coniugale è un diritto reale di godimento, principio presente prima di una recente sentenza della Cassazione (n° 18476 del 2005)

Chi lo desidera può lasciare commenti o suggerimenti direttamente su questa pagina o scrivendo all'email dell'Ass. Famiglie Separate Cristiane:
emanuele.rr @ email.it (copiare senza spazi)

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