30 aprile 2009

Appello/denuncia contro la superficialità con cui Tribunali e Servizi sociali trattano il disagio minorile



Pubblichiamo un accorato appello/denuncia da parte dell'Associazione GESEF (Genitori Separati dai Figli) sul tema del disagio minorile, che tocca importanti e delicatio aspetti legati alla gestione a volte approssimativa dell'argomento da parte del sistema Tribunali, Magistratura, Servizi Sociali.

OSSERVATORIO Ass. GESEF:

Se sei genitore di un minore forse ti interessa sapere che:

· L’attuale procedura consente al Tribunale per i Minorenni di decretare la sospensione della potestà genitoriale ad uno o entrambi i genitori, dietro segnalazione di un qualunque operatore scolastico, sanitario, sociale.

· Qualunque comportamento o atteggiamento anche verbale al di fuori della “norma”, manifestato da tuo figlio - chiusura caratteriale, difficoltà ad interagire con i coetanei, eccessiva aggressività, momentanea inappetenza, linguaggio sboccato, precoce gestualità sessualmente connotata, lamentazioni per rimproveri ricevuti - oppure un aspetto esteriore troppo grasso o troppo esile, può essere interpretato come sintomo di disagio causato da abusi sessuali, maltrattamenti o trascuratezza subiti in famiglia Quando tale “sospetto” si affaccia nella mente degli anzidetti operatori, essi, per legge, sono tenuti a segnalare il caso al Tribunale per i Minorenni senza l’obbligo di verifica preventiva con i genitori.

· Nei casi di separazione/divorzio conflittuale la segnalazione è effettuata perlopiù dal genitore affidatario (nel 93% la madre) che, su consiglio di consulenti legali senza scrupoli, utilizza l’apparato giudiziario per far allontanare l’altro genitore dalla vita del figlio, al fine di gestire gli affetti di quest’ultimo in maniera esclusiva e/o per consumare vendette. Se e quando emerge l’infondatezza della segnalazione e l’intento strumentale, spesso anche questo genitore viene considerato “inadeguato” e privato della potestà, senza peraltro il reintegro e la riabilitazione di quello ingiustamente accusato.

· La sospensione può essere decretata senza alcuna previa consultazione del genitore “sospetto” di abusi sessuali, maltrattamenti, trascuratezza abbandonica e consiste nell’allontanamento coatto del/i figlio/i da uno o entrambi i genitori; in quest’ultimo caso la prole viene forzosamente prelevata dall’abitazione o da scuola e collocata presso un Istituto di Accoglienza. Gli Assistenti Sociali subentrano nella totale gestione del minore, spesso senza fornire adeguate informazioni ai genitori cui viene talora concesso un “diritto di visita ” settimanale. Molti hanno perso i contatti per anni con i loro figli, istituzionalizzati in altre città o in luoghi di cui non viene fornita localizzazione.

· Generalmente il decreto di sospensione emesso dal Tribunale è provvisorio: ciò non consente ai genitori di ricorrere in Appello. Tale provvisorietà può protrarsi per diversi anni, nel corso dei quali non esiste alcuna possibilità di contraddittorio e difesa dalle accusa che hanno determinato il provvedimento. Non vengono accolte prove a discarico, non vengono sentiti testimoni: valgono esclusivamente le insindacabili relazioni degli assistenti sociali e le perizie dei consulenti psichiatrici, perlopiù adeguate alle aspettative del magistrato che ha conferito l’incarico .

· Quando infine il Tribunale per i Minorenni prende una decisione, il minore ha le seguenti possibilità: o le iniziali segnalazioni si rivelano infondate e rientra in famiglia psicologicamente massacrato, oppure la sua famiglia viene dichiarata inadeguata dagli “esperti” e posto in stato di adottabilità. Da quel momento perderà ogni contatto con i suoi genitori e se nessuno lo adotta resterà in Istituto fino alla maggiore età. Oppure passerà da una famiglia affidataria all’altra come un pacco postale, senza che nessun Tribunale tenga conto dei legami affettivi nel frattempo instaurati.

· Ad oggi sono collocati presso gli Istituti di Accoglienza Italiani circa 30.000 minori. Di cui un terzo figli di genitori separati/divorziati. Per ciascuno minore il Comune di appartenenza versa una quota di 100-150 EURO giornaliere, per un totale complessivo annuale di circa 1000 MILIONI di euro a carico della collettività ( fonte Osservatorio Nazionale Famiglie Separate – Gesef)

· dal varo della legge 285 del 1997 che stanzia annualmente centinaia di miliardi per garantire e tutelare i diritti dell’infanzia, si sono moltiplicati in quantità industriale i Centri di Accoglienza per Minori, i Centri di Trattamento per il Disagio Minorile, i Centri per la Mediazione Familiare, finanziati appunto con detti fondi pubblici.

· Per vigilare su minori presunti “disagiati”, l’apparato dei Servizi Sociali Territoriali ha assorbito negli ultimi anni decine di migliaia di operatori, formati professionalmente e retribuiti con fondi pubblici, che non avrebbero altrimenti ottenuto alcuna collocazione nel pubblico impiego.

· Un esercito di avvocati e di psicologi, che non troverebbero altrimenti spazio sul mercato del lavoro professionale già saturo, traggono dalle conseguenze giudiziarie della conflittualità tra ex coniugi e del disagio minorile una inesauribile fonte di prosperoso guadagno.

· La conflittualità tra ex coniugi abilmente alimentata e il disagio minorile abilmente mistificato legittimano la crescente e devastante intrusività della magistratura nella sfera più intima di un essere umano: gli affetti familiari. Con procedure di dubbia costituzionalità che ottengono il pubblico consenso grazie all’allarmistico ed ossessivo clima di pericolo volutamente creato intorno alla fascia minorile. Una tensione sociale che, ben lungi dal garantire la reale tutela dei minori da qualsivoglia pericolo, ha invece prodotto nell’ultimo anno ottanta tragedie di omicidio/suicidio.

· Gli enormi interessi economici che ruotano intorno alla “tutela del minore” determinano altresì lobbies di potere, serbatoi di voti, e condizionamenti politici.
Un business di cui i minori da “tutelare” sono in realtà vittime indifese


TUO FIGLIO POTREBBE ESSERE LA PROSSIMA VITTIMA!


Aiutaci nella battaglia civile che stiamo conducendo per

· avviare una Inchiesta Parlamentare sull’operato dei Tribunali Minorili e Tribunali Ordinari in merito all’affidamento dei minori e dei Sevizi Sociali ad essi collegati

· modificare le leggi che consentono tali procedure , in particolare i Protocolli di lavoro tra SS e Tribunali Minorili

· Applicare la legge sull’Affido Condiviso che regola attualmente separazione/divorzio ed affidamento minori con particolare applicazione della Bigenitorialità.


Gesef – Genitori Separati dai Figli

link: http://www.gesef.org/torino-conferenza-stampa-su-sottrazione-coatta-dei-monori-e-falsi-abusi

5 commenti:

giosinoi ha detto...

Ottima sintesi del generale quadro delinquenziale che tratta l'invasione lucrativa dei tribunali ed operatori legali nella famiglia a danno dei minori (di cui nessuno se ne frega niente!).
Tutti arriviamo bene o male a capire ciò, codificarlo in Parlamento resta il problema.

Stefano ha detto...

Buongiorno. Purtroppo da cittadino, mi trovo a fronte di un comportamento dell'assistente sociale del comune dove siamo andati ad abitare non corretto.verso la mia famiglia, verso un figlio disabile. Visto il disinteresse manifestato nel seguirci, l'aver fatto di testa e spese nostre per il bene del bimbo non è stato gradito dai suddetti Servizi, atti solo a privilegiare bilanci comunali o interessi terzi. Non è possibile che una presunta assistente sociale, si presenti o si renda disponibile una volta all'anno, sempre in giugno e in tempi ristretti e mai aggiornata o per aggiornarsi di tutte le attività, valutazioni e interventi fatti per il bimbo. Deve essere una collaborazione a senso unico? Abbiamo trasferito l'hanno scorso il bimbo da una struttura specializzata alla scuola elementare pubblica, manco si è interessata il perchè o come. Però si mette a fare una segnalazione, per tutelare la scuola stessa, al Tribunale dei Minori in base a elementi risalenti a tre anni prima e quindi non aggiornati, praticamente un fascicolo redatto da altra assistente con cui avevamo iniziato il percorso educativo e terapeutico in altro comune. La comunicazione non ci è stata anticipata completamente, nè condivisa o firmata, in quanto nei pochi stralci a noi letti, è comunque evidente una voluta storpiatura di notizie e argomentazioni, come l'aver usato documenti di enti che non seguono da tempo il bimbo, come referti da noi mai visti o condivisi della struttura stessa che seguiva il bimbo. Inoltre coinvolge in maniera gratuita e infondata anche i rimanenti nostri figli per dimostrare che non siamo genitori adatti. Già, si è aggiornata al momento che ci ha fatto presente la segnalazione di quanto da noi fatto, il quarto incontro in tre anni, ma intanto la segnalazione era già partita! Avevamo chiesto a suo tempo un'aiuto ai genitori, il "parent training" o "consuelling", come da prassi. La risposta di questa assistente era stata che non aveva presente cosa fosse! Mai arrivato nulla, abbiamo dovuto sobbarcarci la spesa di uno specialista esterno in consultorio privato! La responsabile della suddetta assistente, al pari del Sindaco, si è difesa nel fatto che non ci sono risorse, fondi, che il bacino d'utenza è vasto. Ma se abbiamo pagato di tasca nostra quanto voluto da noi per nostro figlio! Non è possibile che per i nostri diritti e doveri, visto il comportamento tenuto, dobbiamo affidarci alla attuale disponibilità, buona volonta e sopratutto provata competenza della assistente sociale presente nella struttura convenzionata frequentata dal bimbo in precedenza, visto i deludenti risultati dell'asilo pubblico e su sempre nostra iniziativa.
Il giudice minorile che legge quella segnalazione senza obiettività e approfondimento, sicuramente darà ragione a questa metodologia professionale. intanto le ferie sono finite in tasca dell'avvocato e del perito di parte, con somma gioia dei nostri piccoli e nostra, in cinque su un salario.

Anonimo ha detto...

per tropo solo in italia

Anonimo ha detto...

I miei figli potrebbero essere i prossimi. Che posso fare?

Anonimo ha detto...

chiudete sti maniucomi lagher legali...che devastano oltre i bimbi le famiglie intere

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