9 dicembre 2009

Strasburgo bacchetta la Germania: la legge sugli affidamenti è da cambiare



Sentenza storica oggi dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo e giornata di festa per i padri non sposati tedeschi: nel prossimo futuro potrebbero incontrare meno difficoltà nell’esercitare il proprio ruolo nei confronti dei figli.
La Corte Europea dà tre mesi di tempo alla Germania per rivedere la propria legislazione in materia di affidamenti, che considera nel caso di coppie non sposate come vincolante il consenso materno. Un veto che secondo l’Alta Corte dovrebbe evitare infinite battaglie legali, ma che rischia di paralizzare il paese. Oltre un terzo dei bambini nel 2008, infatti, è nato fuori dal matrimonio.
Dati questi che hanno spinto lo stesso neoministro tedesco della giustizia Sabine Leutheusser-Schnarrenberger a impegnarsi per riformare la legge.

Il caso è stato sollevato da un quarantacinquenne di Colonia, che lotta dal 2003 per condividere la custodia della figlia quattordicenne. “Si tratta di una palese violazione dei diritti dell’uomo – commenta il diretto interessato, Horst Zaunegger -. Io vengo discriminato e degradato a genitore di serie B, soltanto in quanto non sono sposato. Sono un padre responsabile, e questo l’ho già dimostrato. Eppure non ho modo di ottenere un affidamento congiunto”.

"Da oggi l'Europa è migliore" scrive il portale www.paternita.info per mano del suo curatore F. Barzagli a proposito di questa notizia. E ancora:
"In alcuni paesi europei ancora molti uomini e bambini separati non valevano niente. Potevano amarsi solo "su permesso".
Nella laboriosa Germania ad esempio i figli di coppie "non sposate"
non avevano ancora garantito il DIRITTO ALLA PATERNITA' in caso di separazione.

Se eri sposato bene.. altrimenti l'affido condiviso veniva concesso solo "previo accordo madre". Il diritto alla bigenitorialità ed alla libertà di essere e di amarsi padre e figlio.. non era una possibilità dei bambini, di tutti, della società, ma una decisione della donna.. E purtroppo molte tiranneggiavano sulle vite altrui.

Di punto in bianco papà e ragazzi che erano stati insieme quotidianamente, per anni, venivano recisi, come un ramo d'albero, tagliati come un braccio che non serve più. Una follia. Alla mercè dei gusti, dello stato d'animo o del momento materno.

Da oggi le cose cambiano.

La sentenza riconosce che i divieti della normativa tedesca sono palesemente una DISCRIMINAZIONE e disattendono la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (articolo 14 sulla discriminazione, e il diritto al rispetto della vita privata e familiare di cui all'articolo 8). La sentenza è stata emessa con sei voti favorevoli ed uno contrario" precisa ancora www.paternita.info.

Un passo avanti verso la vera civiltà, aggiungiamo noi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

SOno un discriminato dalla Germania. Oggi 10 Maggio i 3 mesi sono passati: è cambiato qualcosa?

Der Landrat ha detto...

In Germania, i bambini hanno TRE genitore: padre, madre e Jugendamt.
Anche la Corte europea dei diritti dell'uomo non ha ancora capito questo.
In Germania, il giudice decide sempre in favore del genitore tedesco o degli interessi tedesci, sia in favore del padre (tedesco) o sia la madre (tedesca).
CEED ha ottenuto una grande vittoria con Marinella Colombo e soui avvocati; Contro il nazionalismo del della Giustizia famiglia tedesca.
Olivier Karrer
CEED Paris
http://www.style.it/news/le-notizie-del-giorno/2010/05/24/svolta-nella-vicenda-della-donna-che-rapi-i-figli.aspx#?refresh=ce

Anonimo ha detto...

Giusto Oliver!!Posso aggiungere che in Germania il giudice decide anche in favore di chi parla tedesco (mamma austriaca) senza nemmeno prendere in considerazione ciò che,per diritto, chiede il padre (italiano).A tutt'oggi,2012, in Germania se ne ""fottono" di Strasburgo.....Poveri bambini!!!
Povera Europa Unita (?)

Anonimo ha detto...

Salve, mi sto separando. Siamo entrambi italiani residenti in Germania e abbiamo un bimbo di 4 mesi. Lui mi ha firmato un consenso dove posso portare mio figlio con me ma adesso nega tutto è perlopiù non vuole io torni in Italia. Chiederà l avvicinamento del figlio , può farlo?

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