19 marzo 2010

Prove tecniche di Mediazione Familiare in Sicilia: un Protocollo di intesa tra Tribunale e Assessorato alle Politiche Sociali



Mentre in Parlamento ristagnano alcuni progetti di legge sulla Mediazione Familiare obbligatoria nelle separazioni (es. PDL 2209) in Sicilia la Provincia e il Tribunale di Ragusa hanno di recente firmato un Protocollo d'intesa che istituzionalizza i centri di ascolto sulla bigenitorialità e sulla composizione dei conflitti familiari.

E' già in vigore da 5 mesi il protocollo d'intesa fra l'Assessorato alle politiche sociali della Provincia, rappresentato dall'assessore Mandarà e i presidenti dei Tribunali di Modica dr.Tamburini e di Ragusa dr. Duchi, i quali si impegnano, in
udienza presidenziale, ad inviare l'utenza presso il centro di mediazione familiare istituito dalla provincia, per il colloquio informativo sulla pratica della mediazione, puntualizzando che la mediazione è un ulteriore opportunità per la coppia di tutelare il proprio benessere e quello dei figli. Il Tribunale, si impegna, inoltre, a rimandare in mediazione anche quelle coppie la cui alta
conflittualità impedisce o ostacola l'attuazione dei dettami della legge relativa all'affidamento condiviso.

Presso questo centro, del tutto gratuito, vi opera attualmente un'equipe di mediatori familiari con formazione riconosciuta dal Forum Europeo Formazione e Ricerca in Mediazione Familiare,che presto verrà implementato da figure professionali della sfera giuridica.

Il protocollo si attua attraverso sei articoli:

ART.1

I partecipanti alla rete perseguono il fine comune di rendere armoniosa o non deleteria la continuità dei legami familiari delle coppie in crisi o in conflitto e di dare effettiva attuazione all'indissolubilità del vincolo genitoriale. Il lavoro di ciascun ente partecipante si orienta a promuovere una conoscenza più profonda delle coppie che fruiscono dei servizi e a risvegliare le capacità e le potenzialità più profonde di ognuno, nel massimo rispetto delle specificità di ciascuna persona umana.

ART.2

I partecipanti alla rete riconoscono che la strutturazione dei servizi di sostegno o di mediazione familiare attiva momenti di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sul tema delsostegno e della mediazione familiare, attraverso incontri tematici e dibattiti pubblici che saranno organizzati dai titolari della rete e saranno rivolti a coloro che nei vari ambiti e nelle diverse istituzioni sono a contatto
con i disagi familiari,al duplice fine di informare sul tema e di creare un'integrazione fra quanti operano nei settori che riguardano la famiglia.

ART.3

L'attuale legislazione italiana non prescrive la mediazione familiare obbligatoria,perciò ad accedervi sono quelle coppie orientate a gestire in maniera più costruttiva il conflitto e che sentono maggiormente la responsabilità di tenere fuori dal conflitto i figli.
A tal proposito sarebbe opportuna una riflessione riguardo l'esigenza di prevedere l'obbligo informativo circa la pratica della mediazione che potrebbe dimostrarsi utile per la coppia che si separa. Questo, infatti offrirebbe alla coppia la possibilità di avvalersi di un valido ed efficace strumento di aiuto e di supporto
nella gestione della conflittualità coniugale. uno strumento esistente e al servizio del cittadino che in assenza di tale approccio informativo obbligatorio, rischia,al contrario, di rimanere inutilizzato, vista la naturale reticenza e il normale timore con il quale l'essere umano si avvicina per sua natura a fenomeni poco conosciuti.

ART.4

La provincia s'impegna ad assicurare all'interno delle proprie strutture spazi dove attuare servizi di mediazione. L'ambiente destinato alla mediazione dovrà oltre che garantire la privacy dell'utenza, contenere un numero sufficiente di sedie o di poltroncine ed untavolo rotondo o ovale in modo che la disposizione dei
partecipanti,compreso l'esperto,rimanga sempre circolare per assicurare una posizione paritaria.

ART.5

La provincia Reg.di Ragusa s'impegna a fornire gratuitamente mediatori qualificati disponibili in orari e giorni da concordare.

ART.6

Il tribunale s'impegna nella persona del Presidente ad inviare l'utenza allo sportello famiglia, per il colloquio informativo sulla pratica della mediazione familiare puntualizzando che la mediazione è un'ulteriore opportunità per la coppia di tutelare il proprio benessere e quello dei figli. Inoltre si impegna a rimandare quelle coppie,la cui alta conflittualità impedisce l'attuazione dei dettami della legge relativa all'affidamento condiviso.

Accogliendo con entusiasmo ogni proposta istituzionale che vada verso una composizione dei conflitti dei genitori a tutto vantaggio del benessere dei nostri figli, ci limitiamo ad auspicare che tale mediazione familiare diventi presto obbligatoria ma non vincolante per stabilire l'affidamento della prole, che, come dispone già la legge 54/2006, deve essere sempre la regola.
Letta in questa chiave la mediazione istituzionalizzata ci pare un notevole passo avanti verso la bigenitorialità reale e non può che spianare la strada verso la risoluzione dei conflitti, purtroppo spesso causati ad arte.
Accanto al passaggio del tentativo di composizione auspichiamo infatti anche che vengano inseriti ed effettivamente adottati strumenti sanzionatori nei casi di insensibilità genitoriale verso la vera e paritaria bigenitorialità, unico principio che deve muovere tutti i soggetti, dal legislatore alla magistratura, dai servizi sociali ai genitori.

0 commenti:

Posta un commento

Partecipa alla discussione: lascia un tuo commento

Related Posts with Thumbnails

PARTECIPA!

[ FIRMA LA CARTA ETICA PER LA BIGENITORIALITA ]/