17 novembre 2009

Importante Convegno sulla Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS) - 2a PARTE




2a PARTE

Abbiamo diviso in 4 articoli l'intervento dell'avvocato Di Cagno (Responsabile Settore psico sociale Unione Naz. Camere Minorili e Vice Presidente Camera Minorile di Bari) intitolato:



INFANZIA ABUSATA E FIGLI IN OSTAGGIO NEL TUNNEL DELLA CONFLITTUALITA’. LA SINDROME DI ALIENAZIONE GENITORIALE (PAS). LA FUNZIONE DELL’AVVOCATO FRA INGANNO E DEONTOLOGIA

2a PARTE - PAS: i sintomi, le conseguenze, le terapie


I sintomi
La diagnosi di Pas si basa sulla osservazione di otto sintomi primari nel bambino:
1) Campagna di denigrazione, nella quale il bambino mima e scimmiotta i messaggi di disprezzo del genitore alienante verso l’altro genitore. Nella Pas il genitore programmante non solo non mette in discussione questa mancanza di rispetto, ma può arrivare a favorirla.
2) Razionalizzazione debole dell’astio, per cui il bambino spiega le ragioni del suo disagio nel rapporto con il genitore alienato con motivazioni illogiche, insensate o anche solo superficiali.
3) Mancanza di ambivalenza, ulteriore elemento sintomatico, per il quale il genitore rifiutato è descritto dal bambino come “tutto negativo “, mentre l’altro viene visto come “tutto positivo”.
4) Il fenomeno del pensatore indipendente indica la determinazione del bambino ad affermare di essere una persona che sa pensare in modo indipendente, con la propria testa, e di aver elaborato da solo i termini della campagna di denigrazione senza influenza del genitore programmante.
5) L’appoggio automatico al genitore alienante è una presa di posizione del bambino sempre e solo a favore del genitore alienante, in qualunque genere di conflitto si venga a creare.
6) L’assenza di senso di colpa, da parte del bambino;
7) Gli scenari presi a prestito sono affermazioni del bambino che non possono ragionevolmente venire da lui direttamente, come l’uso di parole o situazioni normalmente non conosciute da un bambino di quell’età per descrivere le colpe del genitore escluso.
8) L’estensione delle ostilità alla famiglia allargata del genitore rifiutato.


LE CONSEGUENZE
Gardner affermava che l’instillazione incontrollata di PAS è una vera e propria forma di violenza emotiva, capace di produrre significative psicopatologie sia nel presente che nella vita futura dei bambini coinvolti.

QUALI?
  • esame della realtà alterato;
  • narcisismo;
  • indebolimento della capacità di provare simpatia ed empatia;
  • mancanza di rispetto per l’autorità, estesa anche a figure non genitoriali;
  • paranoia;
  • psicopatologie legate all’identità di genere.
LE TERAPIE
La Pas può presentarsi, nel momento diagnostico, con differenti livelli di gravità (lieve, moderato o grave). E’ responsabilità del terapeuta scegliere l’approccio adeguato e la potrà evolvere:
a) nel senso risolutivo (scomparsa dei sintomi e remissione completa);
b) nel senso migliorativo (con sollievo sintomatologico e remissione parziale);
c) nel senso di una stabilizzazione (in costanza di gravità della sintomatologia;
d) nel senso peggiorativo (aggravamento della patologia, fini allo stato di morte vivente della relazione tra genitore alienato e figlio).
Inutile affermare che la migliore terapia, risiede nella prevenzione. Si può affermare che, “è” l’attuale sistema sociale di gestione del conflitto coniugale a creare il problema, e che l’unica via d’uscita è entrare in una cultura della “condivisione della genitorialità”. Uscire da un sistema globale di antagonismi dove i figli vengono percepiti come non-persone, ma come mezzi per acquisire maggiore potere nel conflitto, oppure come strumento per dare sfogo e soddisfazione a sentimenti di rabbia e disagio propri della sola coppia coniugale. Come sottolineano Caffo. Camerini, Florit “Un ruolo di assoluta importanza nelle dinamiche conflittuali tra i genito­ri separati e, dunque, anche nell'eventualità dell'instaurarsi di false denun­ce è rivestito dai professionisti che, a vario titolo, entrano nelle questioni relative all'affidamento dei figli (consulenti tecnici, psicoterapeuti, avvoca­ti, magistrati, mediatori, educatori) e rischiano di colludere con il genitore alienante1”. Anche l'esperto incaricato della valutazione rischia di alimentare l'inte­resse di una delle parti e di esacerbare il conflitto tra i genitori a discapito del bambino. Per evitare di incorrere in questi errori, l'indagine deve essere condotta.... non attraverso la semplice correlazione tra l'ipotesi accusatoria e il sintomo osservato.” Per arrivare ad una corretta valutazione della situazione e’ necessario che l’esaminatore conduca una ricerca dettagliata per controllare a quale categoria appartengano le accuse del bambino, cioè, autentica PAS o autentica violenza e/o negligenza. In alcune situazioni questa differenziazione può non essere facile, specialmente quando vi e’ stata della violenza e/o negligenza sulla quale viene ‘costruita’ la PAS. Per questo motivo e’ spesso cruciale una indagine attenta per fare una diagnosi esatta.
Colloqui congiunti con tutte le parti in causa in tutte le combinazioni possibili di solito aiutano a scoprire la verità in situazioni del genere. E’ importante che chi conduce l’esame si renda conto che un genitore che inculca la PAS in un bambino commette una forma di violenza emozionale in quanto questa programmazione può produrre nel bambino non solo una alienazione permanente da un genitore affettuoso, ma anche turbe psichiatriche. Un genitore che programma sistematicamente e immotivatamente un bambino per spingerlo ad una condizione di continua denigrazione e rifiuto dell’altro genitore determina la rottura di un legame psicologico che potrebbe, nella maggioranza dei casi, rivelarsi di grande importanza per il bambino, nonostante la separazione o il divorzio dei genitori. I genitori che esibiscono questi comportamenti alienanti, rivelano un grave deficit nel loro ruolo genitoriale, un deficit che dovrebbe essere preso in seria considerazione dal tribunale nel decidere lo stato di primo affidatario. L’accusa di un genitore di violenza fisica e/o sessuale nei confronti di un bambino tende, comprensibilmente, ad essere considerata dal tribunale un valido motivo per assegnare la custodia al genitore che denuncia il fatto. In effetti, la violenza emozionale e’ molto più difficile da giudicare obbiettivamente, specialmente perché assume molte forme, spesso sottili e difficili da verificare in un tribunale. Non occorre sottolineare l’importanza, determinante, che in questi casi assume la scelta dell’esperto incaricato di effettuare questa valutazione.
Il requisito che deve essere richiesto e attentamente verificato nel caso di affidamento di consulenze e perizie è quello della sua specifica e verificata competenza. Ma non si può dire che questo standard venga di norma applicato. A dispetto della complessità del compito l’esperienza giudiziaria spesso dimostra che il tribunale tende a prendere per buone valutazioni condotte senza la necessaria preparazione professionale con la conseguenza, certa, di contribuire ad una decisione non solo ingiusta ma pericolosamente contraria all’interesse del minore.

1a parte:
Sindrome di Alienazione Genitoriale: la funzione dell'avvocato

3a parte:
PAS e normativa italiana Le false denunce

4a parte
La PAS: i pro e i contro Conclusioni

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa è "Junk science", leggi questo libro: "EL PRETENDIDO SINDROME DE ALIENACION PARENTAL: UN INSTRUMENTO QUE PERPETUA EL MALTRATO Y LA VIOLENCIA

http://www.edesclee.com/Formularios/Novedades.asp?Inicio=1&IdLibro=1548&TxtMes=9&TxtAnio=2009

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