Incontro con il Ministero di Giustizia

L'8 febbraio 2007 il Coordinamento (inter-associativo) Comunicazione Condiviso perveniva, dopo ampio confronto fra i membri di comunicazione condiviso e con le associazioni firmatarie, alla concertazione di una "lettera al Parlamento" con la quale si denunciava la diffusa parziale inosservanza della l. 54/2006 nei tribunali italiani, ovvero lo stravolgimento della sua finalità - il diritto del bambino ad una equilibrata con ciascun genitore - come emergeva dal monitoraggio che le varie associazioni promotrici stavano conducendo da quasi un anno sulle sentenze.

Prima lettera al parlamento

A seguito del ricevimento di quel documento e di una serie di interpellanze parlamentari che ne riproponevano i contenuti il Ministero della Giustizia convocava i rappresentanti del Coordinamento: l'incontro si svolgeva il successivo 12 marzo alla presenza del Vice-Capo di Gabinetto, Dr. Frunzio, il quale invitava le associazioni a formulare, al di là di una generica denuncia, proposte più concrete.

Si giungeva così all'elaborazione di un documento corposo e dettagliato, comprensivo di parecchi allegati, che il 4 aprile 2007 veniva recapitato al Ministero della Giustizia e, per conoscenza, ad altri tre ministeri: Pari Opportunità, Welfare e Famiglia, Solidarietà Sociale.

Presentazione: mancata applicazione della legge 54/06 – affidamento condiviso
All 7 - Tempi di permanenza
All 8 - Costi e regolamento degli aspetti economici
All 10 - Tabelle riassuntive della proposta

Zip file del documento integrale compresi tutti gli allegati.

Il 7 giugno il Ministero della Giustizia trasmetteva il "memorandum" e gli allegati all'Ufficio Legislativo, con una richiesta di parere, il quale ultimo perveniva al Gabinetto del Ministro il 3 luglio; il Gabinetto, a sua volta, lo inviava alle associazioni con nota dell'11 luglio; in questa si preannunciava, altresì, la produzione di un ulteriore parere da parte del Dipartimento per gli Affari di Giustizia, parere che a tutt'oggi non è stato reso noto.

Riportiamo di seguito il disarmante parere dell'Ufficio Legislativo:
Risposta ministero.pdf

"Appare pertanto impropria la richiesta di un'applicazione omogenea della legge 54/06, così come è impropria e inammissibile l'istituzione di una commissione di vigilanza interministeriale, con il compito di vigilare sull'applicazione della legge medesima."

"Infine, appare opportuno segnalare che, ancorché l'interpretazione oltranzista della legge propugni il contrario, la legge non impedisce affatto l'omologazione dell'accordo tra i coniugi che preveda l'affidamento esclusivo: di tale dato occorre tener conto, nel momento in cui si vuole valutare correttamente l'incidenza degli affidamenti esclusivi rispetto alla totalità delle procedure i separazione e divorzio."

Considerando inadeguato ed elusivo il parere fornito , l'8 agosto il Coordinamento replicava col seguente documento alla risposta del Ministero:
Lettera al ministro di Giustizia

In particolare si ribadisce che l'affido condiviso a entrambi i genitori e' un prioritario diritto del minore, per garantire allo stesso una permanenza equilibrata con ciascun genitore nonche' prezioso strumento per ridurre potenziali contese che anche e soprattutto nel caso di separazione consensuale, possono emergere con finalita' prevaricanti, paventando ricorsi giudiziali.

E' evidente che la applicazione della legge debba avere criteri chiari e omogenei sull'intero territorio nazionale, indipendentemente dal tribunale, per fornire il presupposto della certezza del diritto, che evita contenziosi giudiziali se non strettamente necessari.

L'esclusione di un genitore deve essere motivata e valutata dal giudice quando quel genitore non si rivela idoneo e non in base ad accordi tra genitori che violano il primario interesse del minore.
La legge e la sua applicazione omogenea svolgono un importante ruolo etico educativo, oltre che garantire il minore non rappresentato in alcun modo in tribunale, se non dal giudice.